Ultima cena a Sappada, si potrebbe tornare in un locale già frequentato sicuri di non sbagliare, ma noi siamo di quelli che vogliono provare le novità e visto che Karl Keller ha riaperto proprio ieri sera ci sembra doverosa una visita di prova .
Un’occhiata al menù appeso all’esterno e si entra, l’ambiente è una via di mezzo fra un ristorante ed una pizzeria, il tovagliato è di stoffa, posate doppie e doppio bicchiere, nell’insieme è gradevole.
Dalla carta scegliamo quattro antipasti……poi vediamo:
prosciutto di cervo con pane di segale, molto buono e particolare, il difetto sta nel fatto che ci viene portato poco pane seppure riscaldato al punto giusto per poterlo gustare con un sottilissimo velo di burro al ginepro;
ricotta all’estragone: sapore discreto, che unisce il delicato della ricotta al caratteristico aroma di questa erba aromatica il cui profumo ricorda vagamente un misto fra anice e sedano;
lingua di maiale affumicata con cren, fin troppo delicata , ma ci pensa la salsa al cren a farle raggiungere un sapore più forte;
lardo alle erbe, non siamo al livello raggiunto in altri ristoranti del luogo, ma è ugualmente discreto, le erbe nascondono la delicatezza del lardo, diciamo buono ma non eccezionale.
Nell’insieme quattro splendidi antipasti, peccato che il cestino del pane non fosse così fornito come è invece nell’abitudine di queste montagne.
Da bere, assieme ad una minerale naturale, ordino una Weiss alla spina di buona qualità .
Mentre Gherta termina la ricotta e si dichiara pronta per il dolce, io ordino tagliolini al ragù di cervo, ormai un “classico sempre attuale” , il piatto è abbondante , il ragù perfetto, siamo saliti di livello ; anche gli spätzli di spinaci conditi con panna e speck che ordina Andrea sono abbondanti e dai tempi di consumo direi ottimi, ho notato che la panna non abbonda mai, solo un poco per rendere più delicato l’affumicato dello speck .
Mentre concludo con un discreto caffè, gli altri si gustano il solito strüdel da fine pasto e visto le qualità eccelse degustate in questi giorni, pare che quello di stasera sia stato il “meno buono” ….de gustibus.
Nell’insieme una buona cena ma non al livello di cene precedenti, concediamo il “beneficio del dubbio”, nel senso che ha appena riaperto, magari occorre qualche giorno per “lubrificare l’ingranaggio” .
Sicuramente, se invece dell’ultima fosse stata la prima cena, senza termini di paragone appropriati, il giudizio avrebbe potuto essere migliore, invece……tenendo conto di quanto assegnato agli altri ristoranti, faccio fatica a concedere il terzo cappello .
Consigliato!