Premetto che non sono interessato ai punti, che ho recensito il locale non più di venti giorni fa, che il 40% delle recensioni sono mie, ma voglio condividere con Voi questa serata.
Erano anni che Antonio voleva ritrovarsi con quelli che erano stati i “colleghi arbitri”, quelli con cui aveva condiviso una gioventù trascorsa sui campi di calcio, carriere che avevano portato anche a discrete soddisfazioni, amicizie nate e poi perse perché la vita procede creando altri interessi ed altre priorità.
Ho estratto dal cassetto questa idea e l’ho fatta mia: con il dovuto anticipo e con l’aiuto di tutti siamo riusciti a ritrovarci in dodici attorno ad un tavolo.
Organizzando da Toschi sapevo di non sbagliare ed ho fissato un menù che avrebbe potuto essere condiviso da tutti e direi che anche questa volta l’esame è stato superato a pieni voti.
L’orario della cena slitta di una mezzoretta, il dodicesimo si libera un po’ tardi, ma noi lo attendiamo fra chiacchiere, gnocchetti fritti e lambrusco, campanone, Ottocentonero, Prà di Bosso, ed alla fine della serata dovrebbero essere state vuotate 7/8 bottiglie ed altrettante di acqua liscia e gassata.
Tris di primi:
tortelli verdi: conditi di solo burro, delicati, la solita forma a raviolo, la splendida pasta alta, la cottura perfetta, un classico che non finisce mai di stupire;
tortelli di zucca: le stesse caratteristiche di cui sopra, un ripieno non dolcissimo, classico, “contadino”;
maccheroni al pettine: conditi con uno splendido ragù di carne, assolutamente al dente, cosa non facile cucinando per dodici persone, spazzati via senza remissione.
Qualcuno mi guarda chiedendo se si passa direttamente al dolce, sguardo di compatimento e si prosegue con:
stinco arrosto: ben cotto, tenero, crosta croccante, da applausi;
coniglio arrosto: inserito “a sorpresa” e graditissimo dai più, personalmente per motivi “etico/religiosi” non mangio il coniglio, l’aspetto era comunque invitante ed è stato assorbito in tempi relativamente brevi;
grigliatina mista: spiedini, praga, costine, salsiccia, tutto molto semplice, ben cucinato, appetitoso.
E terminiamo con un mix di torte, crostata, sbrisolona, al cioccolato, pezzi piccoli, piatti misti, che hanno aiutato a concludere in allegria la serata.
A seguire qualche caffè, limoncino, grappa, sempre per non farci mancare nulla, per una spesa che ha lasciato di stucco tutti quanti.
Le frasi finali “ritroviamoci presto”, “magari a fine estate”, “la prossima chiamiamo anche il tale”, calma ragazzi (di una volta), ci abbiamo messo tanto per organizzare una piacevolissima serata, ora non esageriamo, diamo tempo al tempo; il prossimo appuntamento potrebbe essere una colazione all’Ancicafé di Luzzara, gestito da Dante, presente alla cena, ma questa, sarà un’altra storia.
Imperdibile!!!
[PIPPI]
28/02/2015