Serata con un nostro caro amico: siamo quindi in 3 oltre ai nostri 2 inseparabili cagnolini.
Frequentiamo abbastanza spesso questo locale perchè, tra i tanti ristoranti in provincia, è uno dei pochi che ha mantenuto una cucina autentica e "sincera", affatto turistica, proprio come dovrebbe essere.
Dopo un periodo di chiusura ed un paio di sfortunate passate di mano è ora gestito con successo da Fiorenzo Varesco che, oltre a cucinare, accoglie sempre cordiale ed attento la clientela e prende personalmente la comanda prima di "sparire" in cucina.
Il locale non è molto grande, caratterizzato da una saletta con 6 tavoli ed una sala più grande utilizzata solo per qualche gruppo o per le merende. La saletta dove ci accomodiamo solitamente è veramente accogliente: tutta in legno, caminetto acceso che crea un bel calduccio ed un leggero profumo di legna che arde, arredamento tipico da stube con le panche ad angolo, semplice ma curatissimo.

La prima pagina dei menù è caratterizzata da una breve presentazione della filosofia del Sig. Varesco, improntata sulla riscoperta dei sapori antichi e sulla valorizzazione dei prodotti del territorio, quindi dalla lista dei fornitori abituali (allevatori e coltivatori locali, piccole aziende agricole, ecc.).

Ci portano subito il pane, fatto in casa, focaccia e pane nero.
Da bere ordiniamo la birra artigianale della Val di Fiemme, 2 birre ambrate non pastorizzate da 0,5 e 2 tipo Weizen da 0,33.

Dopo una breve consultazione optiamo per antipasti:
- Aspic di bolliti con radicchio tardivo in savor e cipolla rossa marinata
- Carpaccio di carne salada con grana trentino
- Variazione di salumi fatti in casa
Per poi preseguire con 2 primi a testa:
1 Gulaschsuppe
2 Taglierini verdi fatti in casa con radicchio trevigiano e pancetta affumicata
e quindi:
1 Gnocchi di polenta al ragù casereccio
2 Risotto alla verza, salsiccia e formaggio di malga

Tutto ottimo come sempre, materia prima di prima qualità ed ingredienti freschi e di stagione.

Ci fermiamo qui...ci mancherebbe!
Ma non perchè mancasse la scelta, ma avevamo voglia di primi.
I secondi erano comunque invitanti, ve li cito per darvi un'idea: Trippe alla contadina, Carne salada con fagioli "en bronzon", Costatine di puledro o di asino alla griglia, Stinco di maiale nostrano marinato con crauti e canederlo, Animelle di vitello alla salvia con patate rosolate, Selezione di formaggi di piccoli caseifici trentini con mostarde fatte in casa.

Per finire 3 digestivi fatti casa con varie erbe di montagana ed 1 caffè.

Ci dilunghiamo in chiacchere e, anche se siamo rimasti gli unici presenti in sala e si sia già fatta mezzanotte, nessuno ci mette fretta. Decidiamo comunque di lasciar andare a dormire l'oste e paghiamo il conto: 109,00 euro.

Ci ripromettiamo di tornare di giovedì visto che è la giornata dedicata ai bolliti e siamo curiosi di assaggiarli e vedere come sono proposti.

Usciamo quindi dal locale contenti e ci scambiamo il solito commento: "è uno dei pochi rimasti in Trentino che cucina veramente e che è attento ad accontentare la clientela locale più esigente, senza banalizzare i piatti solo per i turisti".

Se vi capita di trovarvi da queste parti ed avete voglia di assaggiare i veri piatti della tradizione senza "rivisitazioni addomesticate", quest'osteria è il posto giusto.

Imperdibile!!!