Nella nostra marcia di rientro verso il caldo, dopo il pit stop in mezzo alle Dolomiti, non possiamo evitare la tradizionale (per noi) tappa a questa trattoria, a quota 1300, a metà della strada che congiunge la Val Gardena con Castelrotto e Siusi.
Si chiama ristorante, ma è più trattoria... anche stavolta stanno uscendo gli operai della Telecom, tutti contenti con lo stuzzicadenti in bocca, come Johnny Stecchino.
Riusciamo a trovare un posto fuori (il locale è quasi sempre pieno), sotto la tettoia di legno e in parte sotto l’ombrellone, con l’altopiano di Renon davanti, bello spettacolo sotto un’arietta tiepida e un sole scintillante che si riflette su tutti i prati attorno.
La proprietaria arriva in breve a prendere gli ordini: una weizen al grano da mezzo litro per me, una minerale da mezzo litro per la Marta.
Per entrambi minestra d’orzo con lo speck e poi uno stinco di maiale in due con patate e crauti.
La minestra ce la ricordavamo così come ce la riportano: profumatissima, saporita, abbondantissima (in due mega ciotolone), spolverata di erba cipollina e di grana, ce la siamo pappata assieme al pane nero, secco, con i semi di finocchio, che abbiamo messo dentro a pezzetti.
Solo un beagle, che improvvisamente salta fuori da sotto la tavola vicina alla nostra, abbaiando furiosamente e tirando il collare tra le gambe delle sedie, interrompe il nostro sogno mistico: aveva visto il gatto (noncurante quest'ultimo, era il suo territorio...) della trattoria che gli passava vicino.
Servizio sempre gentile e celere, nonostante il giro continuo di clienti.
Dopo alcuni minuti che sono stati tolti i piatti delle minestre, arriva lo stinco... è ENORME. La carne è gustosa, anche se non tutta tenera, alcune parti erano un po’ durette. Ce lo dividiamo, così come ci dividiamo il piattazzo con una quantità smisurata di crauti e la porzione gigante di patate arrostite. Molto buone le verdure, crauti cotti giusti e patate mai bruciate.
Ottima anche la weizen, quella del fratone, non mi ricordo il nome della marca.
Il conto totale è di 28 euro e venti.
Che dire... che è un posto da frequentare, parecchio ruspante, servizio cortese e veloce (misurato, forse, nei tempi, sulla pausa pranzo degli operai), con cucina altoatesina alla buona (ma senza rimarchevoli pecche) e prezzi molto molto bassi, che mi fanno optare, nell’incertezza tra tre e quattro, per la valutazione più alta.
Abbiamo visto passare dei piatti giganteschi con tagliatellone gialle gialle, fatte in casa (almeno due etti e mezzo...) con una quantità smisurata di finferli. Idem per un piatto spropositato di pennette con salsiccia e funghi, assieme ad un sughetto di pomodoro e besciamella (o panna). Io non amo i funghi, ma ero contento per loro, e chi li mangia volentieri, lì ha un ottimo punto di riferimento (sulle Alpi non ci sono problemi di raccolta funghi).
Sazi e soddisfatti, abbiamo ripreso l’auto e ci siamo rimessi in moto discendente verso il forno...
Consigliatissimo!!
[palatodelicato]
29/08/2011