Populonia e Baratti sono uno dei luoghi più belli d’Italia. Questo sta scritto nei pannelli di descrizione storica, architettonica e paesaggistica sparsi lungo i percorsi. E’ vero, non c’ero mai stato prima.
Così passiamo il pomeriggio a camminare sulla spiaggia del golfo (bellissima, di sabbia marron chiaro, pulitissima, acqua limpidissima), poi all’interno della pineta di pini marittimi giganteschi, con una bella erbetta verde nell’enorme spiazzo a lato, e quindi su all’Acropoli, uno splendido borghetto medievale, con tanto di castello in cima al promontorio e panorami mozzafiato.
La nostra trattoria è però dalla parte opposta al mare, verso Suvereto, ed è tipica per piatti di terra.
Casa grande di pietre arenarie e mattoni, in una corte non tanto ben tenuta (vecchia macchina semicoperta da un telo... assi per terra...), di una frazione di quattro case. Zero indicazioni e scritte all’esterno. Distese di campi di carciofi prima di arrivare.
Il locale è uno stanzone rettangolare, da una sessantina di posti, più una salettina da altri venti circa sul retro. Anche all’interno pietre sui muri e soffitto a voltine di mattoni, sostenute da putrelle in ferro.
L’accoglienza ci vien fatta da una graziosa ragazza sudamericana, ben in carne (in linea con quella che si rivelerà la specialità del locale ), e da una musica sudamericana agli altoparlanti, non proprio a basso volume.
Tovaglie e tovaglioli, tutto di carta telata.
Mia moglie è patita per i pici e quindi ordina quelli, cacio e pepe, mentre io mi oriento su una zuppa di farro.
Niente carta dei vini, dobbiamo fidarci di quello che ci dice al volo il giovane cameriere, che sembra anche il proprietario (forse il figlio del proprietario), oppure guardare le bottiglie in esposizione e scegliere. Ma per il calice ci vengono date solo tre possibilità.
Optiamo per due calici di Syrah di Monteregio, di una imprecisata cantina... perché il vino ci è stato versato da una ragazza che mi sembrava indiana e poi la bottiglia (che era già aperta e non ci è stato fatto assaggiare il vino) ci è stata portata via subito.
Il vino è molto buono, corposo, da 13 o 13,5 gradi almeno.
Assieme, una mezza S.Pellegrino gasata ed il cestino con alcune fette di pane toscano.
I primi arrivano nel giro di dieci minuti, neanche... questo ci fa subito riflettere... Se per la zuppa di farro non c’è problema, perché è già fatta sicuramente e dev’essere solo riscaldata, per i pici il tempo è troppo breve.
Infatti, io la zuppa la trovo buona (seppur non eccezionale), caldissima, tanto farro assieme ad altre verdure, specialmente fagioli (per la verità, connubio ad alta potenzialità detonante... )
I pici di mia moglie invece sono molli, un po’ troppo cotti, sugo non male, anche se con poco pepe, poco pecorino e quindi poco sapore. Deduciamo che erano precotti. Mangiabili, ma sono una brutta caduta sul piano della qualità. I pici hanno bisogno di almeno venti minuti per cuocere, se non di più.
Comunque i due piatti, molto abbondanti (soprattutto la zuppa di farro), vengono completamente spazzolati.
Di secondo ordiniamo una tagliata di cinta senese con insalatina di verdure grigliate (così recitava il menu) da dividere in due... e facciamo bene, perché anche in questo caso il piatto era bello abbondante.
Strepitosa la tagliata... tenerissima... gustosissima, cotta alla griglia perfettamente e poi sormontata da una specie di caponata di peperoni, melanzane, zucchini e cipolle che parevano saltati in padella, non grigliati. Piatto eccellente.
Siamo veramente pieni. Considerato che a pranzo abbiamo mangiato abbastanza tardi per via del viaggio, decidiamo di chiudere lì. Anche perché al tavolo vicino era arrivata una mega fiorentina da un chilo e due (favolosa anche quella, abbiamo saputo del peso dal cameriere che la decantava), direttamente in carrello, non abbiamo visto bene se su una pietra ollare o su una piastra elettrica, fattostà che aveva cominciato ad infumentare tutta la stanza e i vestiti... e la musica sudamericana non cessava...
Conto totale di 45 euro, direi giusto.
Il posto è consigliabile sì, ma, per quello che abbiamo potuto testare in questa cena, solo per la carne. Non per la musica (a volume troppo elevato per cenare). Non per i pici.
Consigliato!
[golosona]
03/05/2012