C’è una promozione da festeggiare e come mi ero ripromesso alcuni anni fa, lo facciamo da Amerigo.
Per entrare si passa dalla “Dispensa”, dove si possono acquistare direttamente i prodotti tipici.
Il locale è su due livelli. Noi siamo al piano terra, in una piccola saletta dove per la verità con una tavolata da dieci-dodici persone e un altro tavolino da due siamo un po’ fitti (anche perché siamo muniti di confortevole passeggino per la nostra Principessa).
Al primo piano i bagni (piccolissimi ma puliti ed ordinati) ed un’altra sala.
Il menù offre interessanti e convenienti combinazioni (antipasto-primo-secondo, primo-secondo-dolce ecc.) ed io, per non farmi mancare nulla, scelgo il menù completo (prezzo euro 40) a cui (per altri 10 eurini) aggiungo tre calici di succo d’uva. Specifico che con il pacchetto sopra indicato vengono serviti esclusivamente vini inseriti nella carta “locale”, mentre da Amerigo troverete anche una carta “nazionale”.
Mia moglie invece si accontenta di antipasto e primo. Da bere una bottiglia di acqua naturale.
Dopo una breve attesa ingannata da un po’ di gnocchino (solo discreto), si parte con gli antipasti: calzagatti arrostiti avvolti nel lardo con verdure dell’orto annaffiati da un calice di Pignoletto Superiore dell’Azienda Agricola Isola per me, tigelle con gelato di parmigiano e aceto balsamico tradizionale per la mia Signora.
Non male i calzagatti, anche se personalmente li ho trovati più interessanti e particolari nella presentazione rispetto alla sostanza del piatto. Gradevole il pignoletto benché io non ne sia un amante (e lo stesso lo si può dire per l’Azienda Agricola Isola). Assaggio anche una tigella (che in realtà è una mezza tigella) e stavolta la soddisfazione è decisamente maggiore. Squisito il gelato di parmigiano e ovviamente perfetto l’abbinamento con l’aceto balsamico.
Avanti con i primi. Per mia moglie solite tagliatelle al ragù (penso che, se le trovasse, le ordinerebbe anche in Cina), per il sottoscritto tortelli in crema di parmigiano con prosciutto di mora.
Apprezzate le tagliatelle (anche se l'intenditrice mi comunica che non saranno ricordate fra le migliori di sempre), servite in quantità generosa e condite con altrettanta abbondanza.
Buoni anche i tortelli, con un azzeccato contrasto tra la delicata crema di parmigiano ed il sapore più deciso del prosciutto di mora. Ad accompagnarli un buon bicchiere di Sauvignon “MastroNicola” dell’Azienda Agricola La Torricella (forse la mia preferita nella zona).
La qualità delle portate è in crescendo e la mia scelta tra i secondi si rivela felicissima: guancia di vitella brasata al barbera con purè e cipolla croccante servita ovviamente con una Barbera, stavolta della Corte d’Aibo. La carne è gustosissima e cotta alla perfezione. La sua morbida consistenza si sposa splendidamente con la croccantezza della cipolla (fritta) e con il soffice purè. Permetto un assaggio a mia moglie che si dichiara ufficialmente pentita di non aver scelto questo piatto. Promossa anche la Barbera.
Arrivo al dolce bello pieno ma deciso a non arrendermi. Dal menù pesco un cubo soffice di cioccolato fondente con maltritato di caffè e la sua riduzione. Standing ovation. Nient’altro da aggiungere.
Chiudiamo con una specialità della casa (offerta): sorbetto al lambrusco. Un piccolo gelato a base di lambrusco, sicuramente originale ma con un sapore a mio avviso un po’ troppo pronunciato.
Concludo con una personalissima riflessione. Da un ristorante così rinomato (da sempre nelle principali guide gastronomiche) mi aspettavo più coraggio nelle ricette ma anche un conto decisamente più salato. Esperienza nel complesso più che positiva e 4 cappelli meritatissimi.
Consigliatissimo!!
[Reginalulu]
14/06/2012