A Bolgheri si parla di vino e di poesia. Patria dei Supertuscans e non solo, e legata al ricordo del Carducci, è meta costante di visitatori. L'atmosfera è affascinante, un piccolo agglomerato di case con belle vedute, stradine affollate, ristorantini e naturalmente degustazioni e vendite di vini.Un paese che,nonostante tutto, sono riusciti ancora a preservare dall'invasione delle auto e dalle conseguenze deleterie del turismo di massa. E poi, naturalmente, quel viale lunghissimo affiancato da cipressi che rende più carico di significati il percorso per raggiungere il borgo.
Fra i ristoranti di Bolgheri, la Magona è uno dei più gettonati, nelle guide viene classificato tra i primi, grazie al livello della cucina ed al buon rapporto qualità prezzo. Vuoi mai che fermandoci a Bolgheri lo possiamo ignorare? Certamente no, quindi, dopo aver prenotato una settimana prima, decidiamo di passare li la serata.
Bella la sala interna dove l'arredamento viene fatto da scaffali di bottiglie, e che bottiglie. Bello il dehors estivo, anche se con tavoli troppo ravvicinati.
Con Angela ordiniamo al veloce cameriere due antipasti a base di tartare di chianina, bocconcini di chianina, arrosticini e un fiore di zucca ripieno di ricotta. Buono tutto, per carità, ma desolatamente scarso.
Poi scegliamo un primo piatto, forse avremmo fatto meglio a lanciarci sui secondi di carne, c'erano l' agnello, la tagliata, la fiorentina. Invece mia moglie si fa portare i maltagliati al ragù di chianina, buono il ragù, ma completamente scotta la pasta, da dimenticare. Io invece faccio una scelta migliore, i ravioli con ripieno di chianina conditi con burro e salvia, buoni e peraltro giusti come cottura, ma anche in questo caso troppo scarsi.
Assieme ad una minerale ordiniamo una bottiglia da 375cc di Bolgheri IGT 2011 Michele Satta (dovevo fare un'ora di autostrada per ritornare e non era il caso di alzare troppo il gomito). Vino ottimo, di carattere, ma non pesante, la cosa migliore della cena, ottenuto da un blend di Cabernet Sauvignon (30%), Sangiovese (30%), Merlot (20%), Teroldego (10%) e Syrah (10%).
Terminiamo con cantuccini e vin santo e due caffè.
Mi aspettavo sinceramente di più. Il locale è suggestivo, ma la cucina non ci ha soddiefatto appieno. In questo periodo poi il ristorante è sempre al completo, e questo potrebbe spiegare la cena tutto sommato deludente. Sono sicuro che fuori stagione le cose potrebbero indubbiamente migliorare.
Consigliato!
[Gerry]
26/08/2013
Una cena deludente non può e non deve meritare 3 cappelli!