E' decisamente il miglior ristorante di Bormio. Nel cuore del bellissimo centro storico, lo raggiungi scendendo una scala che porta ad un seminterrato : ti trovi davanti un locale particolarissimo, un vecchio fienile dell'Ottocento, con volte in sasso, suddiviso in due sale da ristorazione. Questo e il Filò, dal nome oscuro, che deriva da un termine valtellinese, "far filò", che vuol dire raccontare : si riferisce a quei momenti in cui d'inverno, davanti al camino i vecchi raccontavano storie incredibili, spesso poco verosimili ma affascinanti ai bambini della famiglia. E il locale sembra rievocare proprio quegli attimi, un ambiente suggestivo, familiare ed intimo, dove si sta bene al caldo mentre fuori magari fa freddo. Abbiamo prenotato, di solito nel week end il ristorante è sempre pieno. Camerieri in livrea, molto professionali ed educati. Ci portano un bel cestino con pane di segala, di farina bianca e grissini fatti in casa. Poi si comincia coi primi : gnocchetti di pane e zucca con salsa di casera e noci, molto buoni, delicati ed ottimo l'abbinamento con la casera, un formaggio locale con un gusto simile alla fontina valdostana. Di secondo mia moglie ordina un petto d' anatra al nebbiolo valtellinese con crema di porri e porcini, un piatto notevole, raffinato e ben strutturato. Io mi oriento sui bocconcini di cervo in fricassea di verdure e polenta : carne buonissima, tenera, ottimamente trattata, senza il benchè minimo retrogusto di selvatico. Come vino, da una lista particolarmente accurata di etichette locali, nazionali e straniere, ci facciamo stappare un grande Valtellina Superiore Sassella Caven La Priora del 2007, ottenuto da uve nebbiolo ma che a differenza dell'Inferno, peraltro ottimo vino, è più profumato ed ha un bouquet ancor più accattivante. Saltiamo i dolci e chiudiamo le ostilità con due caffè e due amari alle erbe locali della ditta Braulio. Bella cena, ambiente affascinante, ottima cucina. Se dovessi mai tornare da queste parti tornerò a fermarmi  sicuramente qui.

Imperdibile!!!