Sotto le volte in mattoni al numero 5 di via del Guazzatoio c’è un bel ristorantino con una quindicina di tavoli più alcuni di fronte al lungo bancone di vendita che fu dell’antica drogheria Cadoppi. L’ambiente è raffinato, con luci soffuse, musica di sottofondo non invadente, apparecchiatura sui toni del beige e del color panna. La carta dei vini è ben fornita.
Siamo qui per provare il pesce: il menù, che si può leggere anche dal loro sito, è corto ma vario, equamente diviso tra portate di pesce e di carne, più una bella lista di dolci tra i quali non è facile scegliere.
Io opto, da un menù molto interessante, per antipasto e primo: rollè di salmone leggermente affumicato con robiola all’ origano su misticanza con zenzero (nessuna traccia dell’origano nella robiola e misticanza con insalatina freschissima ma condita con tantissimo sale, nel complesso salmone e robiola si sposano benissimo e le due fette del rotolino sono fin troppo nutrienti) e paccheri ripieni di baccalà mantecato con colatura di pomodori stufati con Capperi e olive (sono 6 paccheri tipo cannelloni pieni di baccalà delicatissimo e conditi con qualche cappero, olive, poco sugo di pomodoro e decorazioni di pesto alla genovese che ci stava benissimo). Mio marito opta per un primo e un secondo: trofie al pesto con gamberi e triglie (cotte al dente e con un pesto realizzato con un buon olio) e baccalà con purè e verdure croccanti (in realtà le verdure non erano affatto croccanti ma saltate in padella, il purè, certamente di patata era leggermente dolce ma molto gustoso, il baccalà dava più l’idea del merluzzo fresco perché non era affatto salato né tiglioso, ma morbido, umido e buonissimo, a detta di mio marito il migliore che abbia mai mangiato). Contenti delle nostre scelte prendiamo una millefoglie di mela caramellata con salsa alla vaniglia e cannella per me (veramente buona, dadini di mela saltati con lo zucchero in padella e alternati a strati di pasta che più che sfoglia direi fillo) e sfogliatine di ananas con gelato alla noce di cocco (piccole mezzalune di pasta sfoglia con dadini di ananas tiepido su salsa di fragole e una pallina di gelato fior di latte rotolata su scaglie di cocco), serviti entrambi tiepidi. Da bere una bottiglia di naturale ed un calice di Bollicine francesi per me: un Cremant d’Alsace rosé brut Allimant-Laugnier che mi è piaciuto moderatamente, un po’ troppo frizzante, che è migliorato a fine pasto. Conto per una cena apprezzata 77 euro, certamente torneremo anche per provare i piatti più tradizionali.
Consigliatissimo!!
[nickmanofredda]
02/01/2015