L’imperativo che mi era stato dato era: cerca un posto verso Quattrocastella dove si mangi fuori e bene…..compito facile, andom da Mandarein.
Per l’ambientazione Vi rimando alla rece di Testapelata (che sarei io) di un paio di anni fa, probabilmente è cambiata la disposizione dei tavoli, pensando alla calura della pianura (rima perfetta) qui c’è aria e si sta proprio bene, quando risaliremo in macchina il termometro segna 24°.
Mi soffermo sull’apparecchiatura quasi perfetta, nel senso che manca il doppio bicchiere ma, nonostante l’ambiente “rustico” il tovagliolo è di stoffa pesante.
L’antipasto ci verrà servito d’ufficio e comprende diverse “lifferie”, polenta fritta, erbazzone, salame, coppa e arista, quantità giusta da non riempirsi prima dei primi (altra licenza poetica).
L’ordinazione dei primi è un po’ “contrastata”……e siamo solo in quattro, per cui dopo aver sentito i desideri di tutti opto per tortelli verdi per tutti e tortelli di zucca e tagliatelle al cinghiale per due, dimenticando che le porzioni non sono da “bis” ma sono proprio PORZIONI e quindi ci troveremo a mangiare un piatto di tortelli ed un piatto di tagliatelle noi uomini e tortelli + tortelli le “ragazze di una volta”.
Annegheremo il tutto con un paio di bottiglie d’ acqua (liscia + frizzante) ed un discreto, benché piuttosto caldo, Sangiovese La Brusa della Cooperativa Agricola C.V.C. di Lugo…..sinceramente avrei preferito il loro lambrusco griffato “Mandarein”, ma anche qui c’è stato qualche contrasto ed ho “fatto finta” di cedere.
Riavvolgiamo il nastro e torniamo ai primi: i tortelli verdi sono equilibratissimi, di sola bietola, conditi con burro, li ho mangiati direttamente dal vassoio di portata, non ho potuto non assaggiare i Tortelli di zucca, a mio avviso dolci per via della varietà della zucca e non per l’aggiunta di amaretti o mostarda come nella bassa e nel mantovano.
Particolare menzione per le tagliatelle al cinghiale, splendida la pasta, doga alta cotta al dente, nessuna rottura di rilievo, invece il cinghiale era fin troppo delicato per come sono abituato quando mi viene (veniva?) servito nelle mie zone, sui Monti Sibillini, dove questa carne è saporita e speziata.
Per finire un sorbetto al caffè molto cremoso servito in grande quantità all’interno di un ballon ed un caffè!
Le ragazze hanno optato per la zuppa inglese che qui viene fatta ancora come la faceva mia nonna, savoiardi ben imbevuti di sassolino e alchermes e creme particolarmente sode, riesco ad assaggiarne un tocchettino ed è l’apoteosi.
Il conto? Direi che per antipasto, doppio primo (ripeto non un bis), dolce e beveraggi sia più che economico.
Nell’insieme servizio celere, “professionale ma non troppo”, sempre un sorriso, nessuna sbavatura e tempistiche perfette….non sono riuscito, per limiti di capienza, ad ordinare qualche pezzo di gnocco fritto, ma ci saranno altre occasioni.
Consigliatissimo!!
[PIPPI]
11/08/2017
complimenti testa sei sempre però su pezzo