Per il weekend di Pasqua si torna a casa: oltre al piacere di rivedere la famiglia, tornare nella Marca Trevigiana per me significa respirare aria buona...
Di rito a Pasqua si pranza al ristorante: mio fratello prenota da Lele e Katia ovvero al Ristorante Dametto, che conosciamo bene, peccato non avere a disposizione il menu' alla carta anche se quello fisso (40 euro a testa) proposto non lo fara' troppo rimpiangere.
Appena arrivati non si puo' fare a meno di notare che qui la natura la fa da padrona: nella bella stagione si puo' mangiare fuori nell'ampio giardino-terrazza, in questi giorni ci si accomoda ancora nell'ampia sala con camino acceso dove, dalle grandi vetrate, si puo' comunque godere di una vista mozzafiato.
Siamo, infatti ai piedi delle Prealpi Venete, e lo sguardo puo' spaziare dalle pendici del Montello (collina dove si trova il ristorante) alla valle dove scorre il fiume Piave (chiamata Campagnole), in una delle zone collinari più amene d'Italia, ricca di interesse paesaggistico, ma anche di fascino artistico e vestigia storiche.
Il ristorante puo' ospitare anche un centinaio di persone durante la bella stagione, oltre la grande sala con camino dove ci siamo accomodati che ospita anche il bancone bar, con ingresso separato c'e' un'altra sala sempre con grandi vetrate sul giardino. Internamente le sale sono separate dai locali della cucina, l'arredamento e' sicuramente rustico tipico di un casolare di campagna.
Il servizio e' come sempre cortese e sollecito ad ogni nostra richiesta.
Il ristorante si riempira' presto, noi siamo in 5 piu' la mia bimba di 4 anni, che mangera' pasta, cotoletta con patate oltre al dolce (budino di cioccolato) al prezzo di 15 euro.
Subito siamo accolti da un aperitivo con prosecco doc dell'Azienda Agricola Bedin e da dei mini toast con formaggio, prosciutto e radicchio, perfetti per iniziare.
Gli antipasti erano composti da un piatto di insalatina mista a fiori con trota affumicata condita con salsa all'arancia, e da un flan di zucchine su una fonduta di parmigiano: sicuramente da 4 cappelli!
Arrivano i primi: gnocchi di ricotta ai "sciopet" (erba spontanea che cresce tra i sassi del Piave) 5 cappelli per come si scioglievano in bocca, crespelle ai "bruscandoi" (erba spontanea simile all'asparago selvatico che cresce sui rovi) 4 cappelli, ed infine vellutata di "rosoline" (una sorta di radicchio selvatico ma non troppo amaro) servita con crostini e pancetta arrostita 4 cappelli.
Con a disposizione un bel cestino di pane fragrante a fette e "bibanesi" (grissini corti all'olio d'oliva che ormai si trovano in tutta Italia), ci vengono serviti i secondi: due pezzetti di anatra glassata con fiammiferi di sedano rapa fritti da 2 cappelli per la carne troppo dura, ed il cartoccio al forno con una costina d'agnello e verdurine 3 cappelli per la scarsa quantita'.
Oltre all'acqua, il vino proposto era un Cabernet sempre dell'Az. Agricola Bedin, anche se noi abbiamo continuato a pasteggiare con il Prosecco Doc (2 bottiglie alla fine).
Il dolce proposto e' stato un cestino di cialda con una crema allo yogurt e fragole fresche su una salsina dolce che non ho identificato...buono anche se mi sarei aspettata un dolce tipico pasquale.
Abbiamo preso il caffe' in giardino, poiche' nel frattempo il sole aveva fatto capolino ed aveva fatto salire di qualche grado la temperatura esterna.
Giudizio finale: 4 cappelli, la qualita' era indubbiamente eccellente ma le quantita' non all'altezza del prezzo pagato, forse dovuta al menu' fisso.
Il ristorante ha anche il sito: www.ristorantedametto.com se volete farvi un'idea della location.
A presto!!
Consigliatissimo!!
[Silli]
07/04/2010