Poteva andare meglio, ma, considerando la tipologia del locale, ristorante self-service per lavoratori, e per le esperienze della mia quarantacinquennale frequentazione di mense scolastiche, self-service universitari e simili, si può trovare anche molto, molto di peggio.
Per questo, cioè per il confronto con locali di pari livello, è complessivamente abbastanza buono il giudizio sintetico di questo posto, dove ho pranzato domenica a Saronno, durante il Torneo Internazionale Esordienti cui ho partecipato per rappresentare la società del ChievoVerona ed accompagnare i nostri ragazzi.
Giunto a questa stagione della vita, tendenzialmente, preferirei visitare belle trattorie, dove si mangia bene e di gusto, luoghi da consigliare per farsi dire: “In che bel posticino mi hai mandato…!” Ma esiste anche questo tipo di locali e quindi credo opportuno parlarne ogni tanto, perché chi legge e chi li gestisce possa rendersi conto, perché, a volte, si è costretti ad andarci dall'evolversi delle cose e perchè hanno la loro dignità, essendo frequentati da persone che spesso, e a maggior ragione in questo momento storico, non possono permettersi tanto di diverso. Anche se, spero di non essere scortese, potendo, con 12 euro avrei provato a cercare qualcos'altro; solo a Venezia, appena dietro al Rialto, ho trovato un posto simile da consigliare veramente.
Il pranzo ci è stato offerto dall'FBC Saronno, organizzatore del Torneo. Di solito alla domenica è chiuso, ma per le circa 200 persone partecipanti hanno pensato bene di aprire. Il costo, per un pranzo completo come il mio, è di 12 euro, così mi è stato detto, mi auguro correttamente.
Il locale è in un seminterrato, con tutto un lato aperto alla luce sullo scivolo d'ingresso. Dentro è arredato in modo sobrio ed economico. Siccome davanti a noi c'erano quelli della Sampdoria, quelli del Bellinzona e quelli del Piacenza, abbiamo fatto una coda di circa venti minuti per prendere il vassoio. Le addette erano svelte e servizievoli, ma non sono riuscite ad ovviare ad un problema ambientale non di poco conto: più ci si addentrava nella coda all'interno del locale, più il caldo diventava soffocante.
Di primo ho preso mezze maniche all'ortolana, cioè con pomodoro, piselli, zucchine, peperoni e melanzane. L'alternativa era il sugo al pomodoro o al ragù e, per chi lo desiderava, fusilli al posto della mezze maniche. La pasta era scotta, lunga, diciamo che ha risentito un po' della coda. Ma, in questa previsione, ci sono sistemi per riuscire a far di meglio. Il sugo abbastanza buono, anche se leggermente acquoso e con i peperoni che schiacciavano gli altri gusti.
Da bere ho preso un quartino di Merlot IGT veneto alla spina. Il vino non era male, con un profumo abbastanza barricato ed un sapore speziato. Il colore rosso non tanto vivo. Non superava, secondo me, i 10,5°. Mai bevuto prima dei Merlot a così bassa gradazione. Sono rimasto un po' perplesso, in verità, dal cartello esposto vicino alla spina: “Vini bianchi minimo 9°, vini rossi minimo 10°, ai sensi di legge... ecc.”, quasi a voler giustificare la bassa gradazione. Questa dicitura pone degli interrogativi.
Qualcuno magari starà aspettando il mio commento riguardo i genitori presenti sugli spalti. Quasi tutti bene per la verità. Segnalo solo alcuni di quelli del Milan, dopo aver perso meritatamente davanti ad un ottimo Brescia, un po' troppo maleducati nei confronti dell'arbitro.
La villania dalla tribuna non può essere giustificata, nemmeno dall'indecenza del direttore di gara. Costui tuttavia (un ragazzo di circa 27-28 anni, con pizzetto fine a tutta mascella, come Camillo Benso Conte di Cavour), si era presentato nello spogliatoio, per l'appello, come un sergente dei marines: avete presente quei rintronati che gridano, nei filmetti americani, spaccando i timpani, e gli altri che sono costretti a rispondergli gridando: “SISSIGNORE!” ? Ecco. Il problema che il giovane, poi, quasi invariabilmente, capovolgeva le punizioni e le rimesse laterali, era secondario, anche per parità di trattamento.
I ragazzi sono stati invitati a non mangiare le patatine fritte di secondo, perchè avevano un'altra partita al pomeriggio, e noi, io con l'allenatore, il vice, il massaggiatore e l'autista del pullman ne abbiamo invece approfittato, perchè... non avevamo da giocare.
Mi permetto di osservare che dovrebbe essere sempre posta un po' di attenzione all'olio usato per friggere, alla sua qualità e alla sua eventuale bruciatura.
Il piatto portante era costituito da due scaloppine di maiale al limone, molto molto buone, tenerissime, non avevano nessun retrogusto porcellesco.
Come dessert, una mela delicious rossa.
Al pomeriggio abbiamo perso contro lo Sheffield ai rigori, sotto il diluvio universale. I ragazzi si sono comportati bene, non avendo mai perso sul campo nemmeno una partita delle quattro disputate.
Si sono comportati bene anche in senso extra calcistico, con mia grande contentezza (in quanto lo ritengo uno degli obiettivi del dirigente accompagnatore), seguendo le indicazioni educative, nonostante una possibile comprensibile stanchezza e conseguente superficialità.
C'è gente lì, di 13 anni, che, per tre volte la settimana, viene da Trento o da Lendinara per giocare ed allenarsi nel Chievo: partono alle 13,30 e rientrano a casa alle 19,30.
Domenica mattina io mi sono svegliato alle 4,45 (loro prima).
Alle ore 21,00 ho finito di digerire le patatine, ma poteva essere un problema gastrico mio.
Sono arrivato a casa alle 21,30 circa (loro dopo), essendo rimasti intruppati col pullman nel solito caos della Milano-Venezia, assieme alle migliaia di Alpini che uscivano dal raduno di Bergamo.
Buono
[pattyb]
13/05/2010
Beh, diciamo che preferivo le robinie fritte ma è comunque una bella recensione!