Alfonso ha già descritto magnificamente il pranzo che abbiamo fatto, ma ci tengo a dire anche la mia e soprattutto a confermare i 5 cappelli, perché questo ristorante merita più di una recensione positiva. Io lo stra-consiglio!
Mercoledì mattina partiamo, non tanto di buon'ora, io, Alfi e Mauro, per una tranquilla escursione di montagna. Oddio, le escursione montane non sono mai realmente tranquille, ma diciamo che questa non è faticosissima. C'è da camminare parecchio, ma non ci sono molte pendenze, è quasi tutta all'ombra e lo spettacolo che fa capolino ogni tanto tra i rami degli abeti è talmente bello che ti fa dimenticare la stanchezza! Naturalmente, io e mio marito non essendo allenati andiamo piano, sia per stancarci meno, sia per poter parlare senza strozzarci e naturalmente per goderci il panorama. A un certo punto, usciamo dal bosco in un'ampia e pianeggiante distesa di rocce e rimango senza parole! Il terreno sembrerebbe lunare se non fosse per il ruscello che vi scorre; alzando lo sguardo, si vedono i picchi altissimi e grigi dei Monzoni che sembrano piombare su di noi! Meraviglioso (faccina estasiata!)
Passeggiando e rimirando, si fa tardi. Alfonso aveva prenotato per le 13.30, sono già le 13.10 e noi siamo ancora lì. Purtroppo il cellulare non prende, il rifugio non ha o non vuole farci usare il telefono, insomma allunghiamo il passo per quanto possibile in modo da non arrivare troppo tardi e rischiare che il ristorante chiuda. Durante la sfacchinata di ritorno, assistiamo perfino al passaggio di una mandria bovina, con tanto di giovanissimo pastorello
Appena arrivati al parcheggio, il cellulare torna attivo così Alfi può telefonare al ristorante per avvertire e farci tenere il posto.
Quando arriviamo al ristorante, sono già le 14.00 ma la signora non batte ciglio e ci fa accomodare tranquillamente. Ce ne andremo alle 16.00 passate, la signora non ci ha mai fatto cenno di dover chiudere: questa è classe!
Il locale è caratteristico e molto grazioso, tutto in legno chiaro, con le classiche panche ai tavoli e tanti piccoli dettagli che mi piacciono. I bagni sono altrettanto puliti e curati.
Noi veniamo fatti accomodare non nella saletta d'ingresso ma in quella un poco più ampia e quasi sotto il livello della strada, ma comunque luminosa. Molto graziosa e a suo modo intima.
Il servizio risulta molto cortese, rapido ma non troppo, la signora che ci serve è gentilissima e sorridente e non manca di elencarci i piatti appena ce li porge o di portarci altro pane prevenendo ogni richiesta.
Prima di iniziare il pasto vero e proprio, ci porta il vino ordinato, un Marzemino buono, l'acqua del rubinetto su mia richiesta in una simpatica caraffa, dell'ottimo pane fatto in casa e, cosa da me gradita, del burro di montagna. Ne spalmo un poco sul pane, il burro è fresco e buonissimo, altro che quello da supermercato!
Dopo pane e burro, un'altra sorpresa è costituita da un'entree altrettanto gustosa: crema di patate, vellutata e gustosa, su letto di salmone affumicato, il tutto in minuscoli bicchieri con minuscole e graziosissime forchettine. Ne avrei portata una via per ricordo
Inizia il pranzo vero e proprio.
Antipasti per tutti e tre, per me abbondantissimi e ben presentati. Io mi gusto del prosciutto cotto leggermente affumicato e fatto in casa, ottimo, con del formaggio fuso e una delicata mousse di pere. I due ometti divorano una grossa fetta di strudel salato (una novità eccellente per me) ripiena di speck e finferli su vellutata di peperone rosso e giallo, una ricetta insolita e ottima (ne ho rubato un po' al maritino, eheheh).
A seguire, Alfonso non vuole rinunciare al primo, io sulle prime passerei direttamente al secondo ma su proposta di Mauro ci dividiamo il primo. Ecco, desidero far presente che avevo chiesto alla signora un piatto vuoto, invece lei ci porta il primo già diviso a metà in parti uguali e veramente ben presentato. Non so se fosse la metà di un normale piatto intero, ma bastava eccome: due fette di lasagne ciascuno, fatte in casa con segale e condite con erbette, porcini e fonduta di formaggio Casolet. Che dire: morbidissime, gustose, squisite!
Alfi invece si pappa in un nanosecondo un ricco piatto di tagliolini fatti in casa alla carbonara con tartufo nero. Assaggio una scaglia di tartufo, discreto ma non vado pazza per questo alimento per cui sono poco obiettiva.
Passiamo ai secondi: spalla di vitello con finferli e tortino salato alle verdure per Mauro che se la gusta e la trova ottima; filetto di cervo con salsa al rabarbaro, spatzle, polenta e porcini per me e Alfi. Carne tenerissima, saporita e delicata al tempo stesso, dal sapore intenso, cottura perfetta con un ottimo contorno, mi è piaciuta molto anche la salsa al rabarbaro, insomma ne avrei mangiato il doppio se non fossi stata sazia.
Concludiamo in bellezza col dessert. Per me e Mauro semifreddo di vaniglia adagiato su una sorta di zuppa a base di ciliegie e mandorle. Delicato il semifreddo, buona la zuppa con tanto di pezzi di ciliegie intere, una goduria. Non posso dire del dolce di Alfi, un cremino di yogurth e mango con sorbetto alla menta, non assaggiato, ma sarà stato buono, lo ha divorato.
Insieme al caffè la signora ci porta anche della minuscola pasticceria: 3 biscottini deliziosi a testa per non far torto a nessuno.
Dopo ulteriori chiacchiere, paghiamo un conto di 165,70 euro, sicuramente elevato, ma la bontà del pranzo (per particolarità, quantità e presentazione di ogni piatto) e del servizio li valgono tutti. Da tener presente quando si è in zona (faccina soddisfatta!).
Imperdibile!!!
[golosona]
01/08/2010