Con questa settima recensione proseguo la serie sui ristoranti della Valle di Fassa (TN)
Il ristorante si trova a circa due chilometri dal centro del paese di Pozza, dopo l'abitato di Meida, alla base della lunga salita che conduce alla Valle di S. Nicolò.
Dinanzi al locale il relativo parcheggio, di fianco il camping Vidor.
Il nome Soldanella corrisponde ad una deliziosa varietà floreale locale, e l'ambiente è molto carino.
Sistemato internamente abbastanza recentemente consta di una piccola saletta con bancone bar che conduce a due sale interne caratteristiche e piuttosto eleganti con ricca boiserie a soffitto e la tipica "mussa" (stufa in maiolica).
I tavoli sono piuttosto numerosi e di conseguenza piuttosto vicini, l'apparecchiatura di discreta qualità.
Ordiniamo per me Orzotto trentino mantecato con gorgonzola e noci, buono e delicato (il sapore del gorgonzola non è evidentissimo), quantità normale, e per mio figlio Gocce verdi (spaetzle) con panna e prosciutto cotto, buono a quanto mi riferisce, di quantità discreta.
Tra i secondi una preponderanza di carni grigliate per le quali non vado matto: sono tentato di prendere due primi, ma alla fine, escludendo lo stinco di maiale, un poco pesante, opto, seguito da mio figlio, per le Bracioline di cervo, condite con ginepro e guarnite di mirtilli e fette di pane tostato, con contorno di polenta per me (buona ma il bordo è un poco ... consistente) e funghi per lui (li assaggio: molto buoni, e veramente saporiti, pur essendo conditi in modo discreto come normalmente in zona). Curiosamente uno dei due piatti viene servito abbondante, con 4 bracioline, l' altro meno, con 3.
1/4 di vino pinot nero altoatesino da 13° in bottiglia (la bottiglia intera viene venduta a €20, per il quartino sono €6,60): niente di speciale, a parità di prezzo o anche a prezzo leggermente inferiore ne ho sentiti di migliori in altri locali.
1 litro di acqua minerale naturale.
Va apprezzata la discreta scelta di vini al calice e ancor più il fatto che vengano serviti anche in dose di quartino e mezzo litro, cosa che si rivela molto comoda per chi mangiasse da solo (nel presente caso mio figlio non ama il vino trentino) o temesse controlli sul tasso alcoolico e non volesse prendere un vinello sfuso.
Il pane alle noci e il pane nero sono fatti in casa.
Il servizio, rispetto ad altre volte, è un poco peggiorato e ricorda quello di un rifugio alpino: un poco approssimativo ed affrettato con qualche dimenticanza, immagino perchè il locale è strapieno (la zona, pur lontana dall'abitato, è molto frequentata dai turisti, trovandosi a fianco del camping e abbastanza vicino alla cabinovia del Buffaure, nonchè appunto ai piedi della salita per S. Nicolò).
Pur avendo prenotato dando il cognome arriviamo che il tavolo non è pronto, ci chiedono in quanti siamo e dobbiamo attendere che ne preparino uno; la cameriera arriva al tavolo con due piatti di orzotto, dice a gran voce: "orzotto?" (nel senso: a chi dei due è destinato l'orzotto?) e porta l'altro ad altro tavolo; ricevuti i due primi uno dopo l'altro, manca il parmigiano e debbo alzarmi a richiederlo perchè i primi non si sfreddino; il pane viene portato soltanto dopo che avevamo terminato di mangiare i primi piatti e previo due richieste successive.
Il conto ammonta s € 55,50, appena un po' più di quanto mi aspettassi vista la tipologia del locale e avendo preso solo primo e secondo e un quartino di vino.
Il giudizio complessivo è di 3 cappelli.
Consigliato!
[carolingio]
10/08/2010